Tutti conoscono la storia del brutto anatroccolo di Hans Christian
Andersen. Questo classico senza tempo è stato anche fra i primi che la nostra
casa editrice ha adattato nei simboli della Comunicazione Aumentativa Alternativa nel
2018, nell'adattamento di Valentina Semucci, con le illustrazioni di Elisa Carpenzano.
Oggi, grazie al progetto RISE dello Swarthmore College e della Gallaudet University, il nostro brutto anatroccolo può spiccare il volo e raggiungere ancora più bambini grazie all’adattamento in lingua dei segni.
Il progetto RISE (Reading Involves Shared Experiences, “La lettura richiede esperienze condivise”) è un’iniziativa di due università americane: lo Swarthmore College della Pennsylvania e la Gallaudet University di Washington D.C., nota per essere l’unica università al mondo a erogare corsi interamente in lingua dei segni.
Il desiderio degli ideatori del progetto RISE, i professori Donna Jo Napoli e Gene Mirus, era creare esperienze che, pur essendo rivolte a bambini sordi, potessero essere condivise anche con i genitori udenti, indipendentemente dalle loro abilità nel segnare. Napoli e Mirus, infatti, sono sempre stati dell’idea che nella condivisione della lettura si rafforza il legame bambino/genitore, migliorando così tanti altri aspetti della vita dei più piccoli.
È per questo che nel 2014 hanno dato vita a RISE, mettendo al centro di tutto due punti fondamentali:
I materiali offerti da RISE sono eBook e video YouTube bimodali e bilingue, tutti interamente gratuiti e accessibili online. I libri sono infatti offerti in regalo dagli editori, e vengono trasformati in materiali multimodali da volontari delle due università americane (nel caso dei titoli in inglese) o di altri enti di tutto il mondo (per i titoli stranieri).
Nella collaborazione tra Homeless Book e il progetto RISE, abbiamo donato la nostra edizione de «Il brutto anatroccolo in CAA», che è stata adattata in due video diversi: il primo racconta la storia in LIS, mentre il secondo unisce LIS e CAA.
La storia è segnata da Doris Nicotra e tradotta in LIS da Carmela Bertone (Università Ca’ Foscari) e Doris Nicotra.
La caratteristica fondamentale di questi video è che non si tratta di video animati, simili a cartoni. Sono al contrario vere e proprie video letture multimodali, in cui coesistono testo scritto (alfabetico o in simboli), illustrazioni, voce narrante e segnante.
La nostra scelta è ricaduta su «Il brutto anatroccolo» innanzitutto per la sua natura di classico, che speravamo potesse raggiungere quanti più bambini possibile. Inoltre, il nostro libro in simboli presenta strutture linguistiche semplici, che lo rendono particolarmente adeguato all’adattamento in LIS, oltre a risultare perfetto per la fascia di bambini sotto i 10 anni ai quali si rivolgono solitamente i video del progetto RISE.
“Non esistono bambini che odiano leggere.
Esistono solo bambini che non hanno ancora trovato il libro giusto.”
(Frank Serafini)
Siamo tutti concordi sull’importanza che i libri hanno durante l’infanzia per lo sviluppo cognitivo e linguistico dei bambini. Quest’importanza assume un ruolo ancora più importante e delicato nel caso di bambini con bisogni speciali, per i quali il libro rappresenta un’occasione preziosa per imparare a comunicare e interagire con il resto della famiglia, diventando quindi fondamentale per lo sviluppo delle capacità relazionali.
Ma come si può rendere interessante la lettura per quei bambini con bisogni comunicativi complessi che hanno difficoltà nell’approcciarsi alla parola scritta?
Ci vuole prima di tutto una storia alla quale possano appassionarsi. E, in molti casi, le immagini possono essere d’aiuto per contribuire a chiarire ciò che sta succedendo nel testo scritto. Ma il fattore più importante è trovare un libro che abbia la forma adatta ai bisogni del bambino. Un libro che, in altre parole, riduca la sua difficoltà nella lettura.
È qui che entrano in gioco i libri “speciali”. Il termine è stato coniato dalla studiosa Tordis Ørjasæter, che si è occupata di pedagogia per i bisogni speciali e di sensibilizzare la conoscenza internazionale sul ruolo e la necessità di libri specifici per la disabilità di natura sensoriale, linguistica o cognitiva.
All’interno del documento The Role of Children’s Books in Integrating Handicapped Children into Everyday Life pubblicato dall’UNESCO nel 1979, Ørjasæter identifica le seguenti tipologie di libri speciali:
Nel 1985, questa suddivisione ha ispirato la nascita di IBBY Collection of Books for Young People with Disabilities, un catalogo che raccoglie i libri speciali più meritevoli, classificandoli appunto con i criteri di Ørjasæter.
Creare libri “speciali”, adatti a diverse tipologie di lettori, è un aspetto positivo e
non un’indelicatezza o un tentativo di ghettizzare una certa disabilità. Dobbiamo essere
fieri di avere libri speciali, biblioteche speciali, scaffali speciali: sono la testimonianza
dell’individualità che crea l’unità, della ricchezza e della conoscenza specifica che ogni
condizione porta nella vita di ogni giorno, di un’integrazione che riconosce e nomina,
proprio perché non discrimina.
Di Mentana Baragli e Maria Caterina Minardi, linguiste per Edizioni Homeless Book